Il giudice che abbia emesso un provvedimento cautelare limitativo della libertà personale, anche a seguito di appello del pubblico ministero ex art. 310 c.p.p. avverso il rigetto della richiesta di applicazione della misura, è tenuto a procedere all'interrogatorio di garanzia della persona sottoposta alla misura, ai sensi dell'art. 294 c.p.p., salvo che l'interrogatorio non sia già stato svolto in sede di convalida di un provvedimento pre-cautelare o che non sia già stata dichiarata l'apertura del dibattimento. L'interrogatorio di garanzia costituisce un ineludibile strumento di difesa e momento di verifica della legittimità della misura cautelare, finalizzato a consentire alla persona sottoposta alla misura di rendere la propria versione dei fatti innanzi al giudice e di svolgere appieno la propria difesa, attraverso la contestazione degli elementi di prova e la possibilità di esporre quanto ritenga utile per la sua difesa. La mancata o tardiva celebrazione dell'interrogatorio di garanzia comporta la perdita di efficacia della misura cautelare, a norma dell'art. 302 c.p.p., non potendo essere surrogata dalle eventuali dichiarazioni spontanee rese dalla persona nell'ambito dell'udienza camerale di discussione dell'appello cautelare, atteso che tali dichiarazioni, pur consentendo all'interessato di esporre le proprie ragioni, non assolvono alle medesime finalità difensive e di verifica della legittimità della misura proprie dell'interrogatorio di garanzia.