La revoca di una procedura concorsuale pubblica per dirigente amministrativo è legittima quando l'ente che l'aveva bandita è stato soppresso e incorporato in una nuova azienda sanitaria, rendendo necessaria una preventiva riorganizzazione aziendale, anche in attuazione di misure di contenimento della spesa pubblica imposte dal piano di rientro dai disavanzi sanitari regionale. In tali casi, la sopravvenuta estinzione dell'ente bandente, la necessità di riorganizzazione del nuovo ente e il blocco delle assunzioni per ragioni di finanza pubblica costituiscono validi presupposti per la revoca della procedura concorsuale, anche in deroga a indirizzi regionali meno restrittivi, in quanto l'amministrazione è tenuta a valutare le specifiche esigenze organizzative e finanziarie del proprio ente. La revoca è legittima anche quando la procedura concorsuale risulta abnormemente risalente nel tempo, essendo trascorsi quasi sette anni dalla sua indizione, in assenza di un suo completamento. In tali ipotesi, l'interesse pubblico al contenimento della spesa e alla razionalizzazione organizzativa prevale sull'interesse dei candidati alla conclusione della procedura concorsuale.