Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36307 del 18 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36307PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione del materiale probatorio a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione del provvedimento impugnato sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. La mera valutazione soggettiva del ricorrente circa la non intellegibilità di atti processuali non è sufficiente a inficiare la validità del provvedimento, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato in senso contrario. Inoltre, la genericità delle censure relative alle esigenze cautelari, che non confutino le plurime e significative circostanze di fatto poste a fondamento della valutazione del giudice di merito, non consente di rilevare vizi logici o giuridici nella motivazione del provvedimento impugnato. In tali ipotesi, il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BR. Jo. , nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, Sost. Proc. Gen. Dott. LO VOI Francesco, che ha chiesto la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

La Corte osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

In data 15 dicembre 2008 il G.I.P. di Monza applicava la cust…

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