Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità del vincolo della continuazione tra più reati, deve tenere conto non solo dell'intervallo temporale tra gli episodi, ma anche di altri indici esterni significativi, come il luogo di commissione dei fatti e l'eventuale unità di contesto spazio-temporale, al fine di accertare l'esistenza di un disegno criminoso unitario. Pertanto, il mero diverso contesto spazio-temporale dei fatti non può essere considerato, di per sé, elemento decisivo per escludere la continuazione tra reati commessi nella stessa data e nello stesso luogo, qualora altri elementi indichino l'unitarietà del disegno criminoso. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la propria valutazione, senza incorrere in contraddizioni logiche.