Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1963 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:1963SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia adottato dalla Prefettura, sulla base di elementi indiziari che delineano un quadro complessivo di possibile condizionamento dell'impresa da parte della criminalità organizzata, legittima la revoca da parte della stazione appaltante dell'aggiudicazione provvisoria di un appalto pubblico, anche in assenza di specifici addebiti penali a carico degli amministratori o soci dell'impresa. Il giudice amministrativo, nel sindacare la legittimità di tale provvedimento, deve limitarsi a verificare la correttezza del procedimento logico-giuridico seguito dall'autorità prefettizia, senza poter entrare nel merito della valutazione discrezionale degli elementi indiziari, purché essa risulti sorretta da una motivazione adeguata e non manifestamente illogica o contraddittoria. La vicinanza di un'impresa a soggetti o contesti ritenuti contigui alla criminalità organizzata, anche in assenza di specifici addebiti penali, può legittimare l'adozione di un provvedimento interdittivo antimafia, in ragione della finalità di prevenzione e di anticipata tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica perseguita da tale istituto. A tal fine, rilevano elementi quali la partecipazione societaria, la coincidenza di sedi operative, i rapporti di parentela o di cointeressenza tra gli amministratori di imprese collegate, nonché episodi di contatti con esponenti di organizzazioni criminali, i quali, nel loro complesso, possono fondare un giudizio prognostico di permeabilità dell'impresa agli interessi della criminalità organizzata. Il provvedimento interdittivo antimafia, pur non implicando un accertamento di responsabilità penale, legittima la stazione appaltante a revocare l'aggiudicazione provvisoria di un appalto pubblico, in ragione del vincolo che discende dal suo effetto preclusivo. In tale ipotesi, la motivazione del provvedimento di revoca può limitarsi all'individuazione della presupposta informativa antimafia, senza necessità di ulteriori argomentazioni.

Sentenza completa

N. 03900/2010
REG.RIC.

N. 01963/2011 REG.PROV.COLL.

N. 03900/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3900 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Consorzio di Cooperative Sociali Kratos Onlus, rappresentato e difeso dall'avv. Lorenzo Lentini, con domicilio eletto presso Diaco in Napoli, via dei Mille, n. 40;

contro

Comune di Succivo in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. Catello Miranda, con domicilio eletto presso Giuseppe Abenavoli in Napoli, via Marina N. 5;
U.T.G. - Prefettura di Caserta, Ministero dell'Interno, rappresentati e difesi dall'Avvocatura di Stato Napoli, domiciliata per legge in Napoli, via Diaz, 11;

nei confronti di

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