Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8233 del 2 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8233PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nel sindacare la legittimità di un provvedimento cautelare, non può riesaminare nel merito gli elementi fattuali e probatori valutati dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la congruità e la logicità della motivazione, accertando l'assenza di violazioni di legge e di manifeste illogicità. Il controllo di legittimità non riguarda la ricostruzione dei fatti né l'apprezzamento del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza dei dati probatori, essendo demandati tali valutazioni in via esclusiva al giudice di merito. Pertanto, ove venga denunciato il vizio di motivazione in ordine alla consistenza degli indizi di colpevolezza, è compito del giudice di merito valutare il peso probatorio degli stessi, mentre alla Corte di Cassazione spetta solo il compito di verificare se il giudice di merito abbia adeguatamente motivato le ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario, controllando la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Inoltre, l'ordinanza del tribunale del riesame che conferma il provvedimento impositivo della misura cautelare recepisce, in tutto o in parte, il contenuto di tale provvedimento, di tal che l'ordinanza cautelare e il provvedimento confermativo di essa si integrano reciprocamente, con la conseguenza che eventuali carenze motivazionali di un provvedimento possono essere sanate con le argomentazioni addotte a sostegno dell'altro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Se. Me. , n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 16 luglio 2009 - Tribunale di Roma;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dr. D'((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)), il quale, per Se. Me. ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.