Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6895 del 13 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6895PEN

Massima

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Il divieto di reformatio in peius impedisce al giudice di appello di aggravare la posizione dell'imputato rispetto alla sentenza di primo grado, salvo che l'impugnazione sia stata proposta anche dal pubblico ministero. Pertanto, qualora il giudice di appello, a seguito dell'impugnazione della sola parte privata, condanni l'imputato a una pena più grave rispetto a quella inflitta in primo grado, la sentenza deve essere annullata con rinvio per una nuova determinazione della pena nel rispetto del divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. SE. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/06/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOGLIOTTI MASSIMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

FATTO E DIRITTO

Con ricorso per Cassazione, de…

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