Consiglio di Stato sentenza n. 7648 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7648SENT

Massima

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Il mancato rispetto, da parte del soggetto privato, degli obblighi e delle condizioni previsti per il rilascio di un titolo concessorio di un bene pubblico, legittima l'amministrazione a procedere alla riacquisizione della disponibilità del bene, in assenza di un valido titolo abilitativo del possesso in capo al privato. L'amministrazione, infatti, è tenuta a verificare la sussistenza dei presupposti per il rilascio della concessione, non potendo inerire o tollerare l'occupazione sine titulo di un bene pubblico, a prescindere dalla natura sociale o culturale delle attività svolte dal privato. Ciò in quanto l'amministrazione, nella gestione del proprio patrimonio, è tenuta a perseguire l'interesse pubblico, garantendo il rispetto della legalità e della regolarità amministrativa, anche laddove ciò possa comportare l'interruzione di rapporti concessori preesistenti, ove il privato non abbia adempiuto agli obblighi previsti. La valutazione circa l'utilità sociale delle attività svolte dal privato, ai fini di un eventuale rinnovo o nuova concessione, è rimessa a un successivo e distinto procedimento, nel quale l'amministrazione dovrà comunque verificare il rispetto dei requisiti e delle condizioni previste dalla disciplina regolamentare. Pertanto, l'adozione di un provvedimento di riacquisizione della disponibilità di un bene pubblico, in assenza di un valido titolo concessorio in capo al privato, non può essere considerata illegittima per difetto di motivazione o per contrasto con l'interesse pubblico, rappresentando piuttosto un atto dovuto e vincolato, finalizzato a ripristinare la legalità e la regolarità amministrativa nella gestione del patrimonio pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/09/2024

N. 07648/2024REG.PROV.COLL.

N. 08300/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8300 del 2023, proposto da
Società Cooperativa Tecla - Trasformare Ecologicamente Casa Lavoro e Ambiente Arl, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Arturo Salerni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Fiammetta Lorenzetti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 03132/2023, resa tra le p…

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