Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8936 del 3 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8936PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere nuovamente applicata nei confronti di un soggetto già precedentemente sottoposto a tale misura, qualora siano acquisiti ulteriori elementi, anche precedenti o successivi al primo provvedimento, che dimostrino una maggiore gravità della sua pericolosità sociale e l'inadeguatezza delle misure precedentemente adottate. Il principio del "ne bis in idem" non opera in modo assoluto nel procedimento di prevenzione, in quanto la decisione di prevenzione ha carattere strumentale e provvisorio, essendo finalizzata al contenimento della pericolosità sociale e alla prevenzione di reati. Pertanto, la preclusione del giudicato non impedisce la rivalutazione della pericolosità ai fini dell'applicazione di una nuova o più grave misura, ove si acquisiscano elementi non valutati in precedenza che comportino un giudizio di maggiore gravità della pericolosità stessa. Inoltre, ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso, non è necessaria una particolare motivazione in punto di attuale pericolosità, una volta che l'appartenenza risulti adeguatamente dimostrata e non sussistano elementi dai quali ragionevolmente desumere che essa sia venuta meno per effetto del recesso personale, non essendo dirimente a tal fine il mero decorso del tempo dall'adesione al gruppo o dalla concreta partecipazione alle attività associative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 12/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 12/01/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;
Lette le conclusioni del Procuratore Generale delle Repubblica presso la Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Palermo ha, col decreto impugnato, confermato quello emesso dal Tribunale di Agrigento in data 16 ottobre 2013, che aveva disposto a carico di (OMISSIS) - i…

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