Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22198 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22198PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione aggravata dalla modalità e dall'agevolazione mafiosa può essere ritenuto sulla base di elementi probatori che dimostrino il ruolo attivo e consapevole dell'indagato nel contribuire alla realizzazione del reato, anche attraverso il suo intervento come trait d'union tra i diversi gruppi criminali coinvolti nell'accordo estorsivo e nella ripartizione del profitto illecito. Tuttavia, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice deve considerare non solo la gravità del fatto e l'appartenenza dell'indagato al contesto criminale di riferimento, ma anche elementi come l'assenza di precedenti penali, la sospensione dal servizio e il tempo trascorso dalla commissione del fatto, al fine di verificare l'attualità del pericolo di reiterazione del reato, anche in presenza della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PAOLA Sergio - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/11/2021 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis))IA MONACO;
lette le conclusioni del Procuratore Generale.
RITENUTO IN FATTO
Il TRIBUNALE di NAPOLI, SEZIONE DISTRETTUALE DEL RIESAME, con ordinanza in data 16/11/2021, ha rigettato il riesame e confermato l'ordinanza con la quale il GIUDICE delle INDAGINI PRELIMINARI del TRIBUNALE di NAPOLI l'11/10/2021 ha applica…

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