La giurisdizione amministrativa si estende alle controversie concernenti l'esercizio di poteri autoritativi da parte della pubblica amministrazione nell'ambito di un rapporto concessorio, anche quando l'oggetto del contendere riguardi la determinazione del canone dovuto dal concessionario, in quanto tale determinazione incide sulla regolazione del rapporto concessorio e non ha un mero contenuto patrimoniale. La giurisdizione del giudice ordinario, ai sensi dell'art. 5, comma 2, della legge n. 1034/1971, è limitata alle sole controversie aventi un contenuto meramente patrimoniale, attinenti al rapporto interno tra pubblica amministrazione concedente e concessionario del bene, senza che assuma rilievo un potere di intervento riservato alla pubblica amministrazione per la tutela di interessi generali. Qualora, invece, la controversia esuli da tali limiti, coinvolgendo la verifica di come l'amministrazione ha esercitato i suoi poteri autoritativi incidendo sul rapporto concessorio, il conflitto tra pubblica amministrazione e concessionario si configura secondo il binomio "potere-interesse" e viene attratto nella sfera di competenza giurisdizionale del giudice amministrativo. Pertanto, la determinazione del canone dovuto dal concessionario, effettuata dalla pubblica amministrazione nell'esercizio di un potere autoritativo, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto incide sulla regolazione del rapporto concessorio e non ha un mero contenuto patrimoniale. In tali ipotesi, la controversia non si presta ad essere schematizzata secondo il binomio "obbligo-pretesa", ma secondo il binomio "potere-interesse", attirando la competenza del giudice amministrativo.