Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39167 del 28 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39167PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., sussiste quando la condotta del soggetto attivo, anche se non necessariamente caratterizzata da violenze fisiche gravi e reiterate, si concretizza in un perdurante e sistematico comportamento di sopraffazione e prevaricazione, idoneo a cagionare sofferenze fisiche e morali alla persona offesa, tale da ingenerare in quest'ultima uno stato di soggezione e di prostrazione psicologica. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la vittima si trovi in una condizione di totale sudditanza e sottomissione, essendo sufficiente che il comportamento del soggetto attivo sia idoneo a creare un clima di tensione, di paura e di precarietà all'interno del nucleo familiare, anche in presenza di reazioni e comportamenti difensivi della persona offesa. Inoltre, la sussistenza del reato non è esclusa dalla circostanza che i maltrattamenti siano riconducibili a situazioni di tensione reciproca tra i coniugi, legate a questioni lavorative o di gestione dell'attività familiare, purché tali condotte siano caratterizzate da una sistematicità e da una gravità tali da cagionare sofferenze fisiche e psichiche alla vittima. Anche la presenza di comportamenti di attenzione e cura della vittima verso il soggetto attivo, come l'affidamento congiunto dei figli, non esclude la configurabilità del reato, in quanto il delitto di maltrattamenti può coesistere con dinamiche relazionali complesse all'interno del nucleo familiare. Infine, il reato di maltrattamenti in famiglia è configurabile anche in assenza di violenze fisiche gravi e reiterate, essendo sufficiente che la condotta del soggetto attivo, nella sua globalità, sia idonea a cagionare sofferenze fisiche e morali alla vittima, ingenerando in quest'ultima uno stato di soggezione e di prostrazione psicologica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CITTERIO Car - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 703/2014 CORTE APPELLO di TORINO, del 09/12/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Torino con sentenza del 9.12.14 ha confermato la condanna di (OMISSIS) deliberata dal Tribun…

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