Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45622 del 13 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:45622PEN

Massima

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La coltivazione domestica di piante di cannabis, anche se di modesta entità, integra il reato di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, in quanto la norma punisce la coltivazione non autorizzata di qualsiasi pianta dalla quale possono essere estratte sostanze stupefacenti, a prescindere dalla quantità di principio attivo effettivamente ricavabile. Ai fini della configurabilità del reato, rileva la potenzialità di sviluppo e maturazione delle piante, in relazione alle condizioni ambientali di coltivazione, e non la quantità di principio attivo presente al momento dell'accertamento. Pertanto, la sanzionabilità della condotta non dipende dai "risultati a termine" dell'attività illecita, ma dall'idoneità della pianta a produrre sostanze stupefacenti, anche se in misura modesta. Il giudice, nel valutare l'offensività della condotta, deve considerare la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, in base alle modalità e al luogo di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre la sostanza stupefacente. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione, se congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

avverso la sentenza 11 luglio 2012 della Corte di appello di Catanzaro;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso, nonche' il difensore del ricorrente avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento dell'impugnazione.

RITENUTO IN FATTO

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