Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25094 del 22 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25094PEN

Massima

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Il metodo mafioso, caratterizzato dalla forza intimidatrice del vincolo associativo, dalla condizione di assoggettamento e di omertà, costituisce elemento essenziale e necessario per la configurazione del delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p., a prescindere dal compimento di specifici atti di intimidazione da parte dei singoli associati, essendo sufficiente che l'associazione abbia conseguito, in concreto, nell'ambiente circostante in cui opera, un'effettiva capacità di intimidazione, tale da mantenere vivo un alone permanente di intimidazione diffusa. La prova della responsabilità degli imputati per il delitto associativo può essere desunta anche dalla commissione dei reati-fine, purché questi siano interpretati alla luce dei moventi che li hanno ispirati, quando essi valgano ad inquadrare tali reati nella finalità dell'associazione. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se ritenute intrinsecamente attendibili e sorrette da elementi di riscontro esterno "individualizzanti", costituiscono prova idonea a fondare l'affermazione di responsabilità per il delitto di associazione di tipo mafioso e per i reati-fine contestati. L'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 è applicabile sia ai partecipi dell'associazione di tipo mafioso, sia a coloro che, pur essendo ad essa estranei, abbiano commesso il reato avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione. Il delitto di trasferimento fraudolento di valori di cui all'art. 12-quinquies del d.l. n. 306 del 1992 è una fattispecie a forma libera, che si realizza con qualunque modalità di attribuzione fittizia della titolarità o disponibilità di denaro, beni o utilità, al fine di eludere specifiche disposizioni di legge, senza necessità di ricorrere a schemi civilistici tipici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZE. VI. , N. IL (OMESSO);

2) RU. VI. , N. IL (OMESSO);

3) ES. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 606/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 13/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Spinaci Sante, che ha concluso per i…

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