Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49555 del 23 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49555PEN

Massima

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Il giudizio di gravità indiziaria a carico dell'indagato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve essere valutato dal giudice di merito sulla base del complessivo quadro probatorio, senza che la mera deduzione di nuovi elementi fattuali, anche se potenzialmente idonei a incidere sull'attendibilità di singoli contributi dichiarativi, possa comportare necessariamente una rivalutazione di tale giudizio, ove esso risulti comunque sorretto da un solido impianto probatorio, composto da convergenti elementi indiziari, anche di natura dichiarativa. Il controllo di legittimità sulla motivazione di tali provvedimenti incidentali non può pertanto spingersi fino alla verifica della rispondenza delle argomentazioni poste a fondamento della decisione impugnata alle singole acquisizioni processuali, atteso che la relativa valutazione è riservata in via esclusiva al giudice di merito, il quale è tenuto a orientare il proprio apprezzamento non alla certezza, ma all'elevata probabilità di colpevolezza dell'indagato, anche in presenza di elementi nuovi sopravvenuti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesc - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 484/2009 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 13/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza impugnat…

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