Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18996 del 8 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18996PEN

Massima

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Il reato di minaccia si configura anche quando le espressioni intimidatorie siano pronunciate non in presenza della persona offesa, purché sia provato che l'agente abbia avuto la volontà di produrre l'effetto intimidatorio nei confronti di quest'ultima. Tale volontà può essere desunta dal fatto che le minacce siano state riferite a persone legate da stretti rapporti di parentela o comunque qualificati con il destinatario delle minacce, in modo tale che l'agente potesse ragionevolmente prevedere che le espressioni intimidatorie sarebbero state comunicate alla persona offesa. Tuttavia, la mera circostanza che le minacce siano state riferite a un terzo non è sufficiente a provare la volontà dell'agente di produrre l'effetto intimidatorio, essendo necessario che il giudice accerti, sulla base degli elementi di fatto, che l'agente fosse consapevole del legame qualificato tra il soggetto cui le minacce sono state rivolte e la persona offesa, in modo tale da poter ragionevolmente presumere che le espressioni intimidatorie sarebbero state comunicate a quest'ultima. Pertanto, il reato di minaccia non può essere ritenuto configurato quando le espressioni intimidatorie, pur essendo state riferite a un terzo, non siano state pronunciate in un contesto tale da far presumere la volontà dell'agente di produrre l'effetto intimidatorio nei confronti della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12/2012 TRIBUNALE di BRESCIA, del 16/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

FATTO E …

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