Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50330 del 22 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50330PEN

Massima

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Il giudizio di ammissibilità della richiesta di revisione di una sentenza di condanna passata in giudicato, ai sensi dell'art. 634 c.p.p., si fonda sulla valutazione della "manifesta infondatezza" della domanda, intesa come evidente inidoneità delle ragioni poste a suo fondamento a consentire una verifica circa l'esito del giudizio. Tale valutazione deve essere condotta in modo rigoroso, senza entrare nel merito della valenza probatoria degli elementi addotti dal richiedente, ma limitandosi a verificare se le allegazioni siano astrattamente idonee a scardinare gli elementi su cui si è fondata la sentenza di condanna. La "manifesta infondatezza" sussiste quando le ragioni poste a base della richiesta risultano, all'evidenza, inidonee a consentire una verifica circa l'esito del giudizio, senza che possano assumere rilevanza regole di giudizio appartenenti alla sola fase "rescissoria" del procedimento di revisione. In tale prospettiva, il giudice deve valutare non solo l'affidabilità della nuova prova prospettata, ma anche la sua persuasività e congruenza nel contesto probatorio già acquisito nel giudizio di cognizione, al fine di accertare se essa sia effettivamente idonea a travolgere il giudicato, anche nella prospettiva del ragionevole dubbio. Pertanto, il provvedimento di inammissibilità per manifesta infondatezza della richiesta di revisione deve essere adeguatamente motivato, evidenziando le ragioni per cui le allegazioni difensive risultano, all'evidenza, inidonee a consentire una verifica circa l'esito del giudizio, senza che possa essere effettuata una valutazione di merito sulla capacità delle stesse di travolgere il giudicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 39/2015 in data 27/4/2015 della Corte di Appello di Genova ex articolo 634 cod. proc. pen.;
visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
vista la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo l'annullamento dell'ordinanza impugnata con rinvio per il giudizio di revisione alla Corte di Appello di…

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