Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8420 del 25 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8420PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. sussiste quando un sodalizio criminoso, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, commette delitti quali estorsione, usura, truffa e riciclaggio, dimostrando la permanenza e l'operatività dell'organizzazione criminale anche attraverso il perdurare di condotte tipiche del metodo mafioso, quali la disponibilità di armi, l'utilizzo di violenza e minaccia, la frequentazione tra gli affiliati e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta anche da precedenti penali, annotazioni di polizia e il notorio, oltre che dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, purché sorrette da adeguata motivazione che dia conto del loro valore probatorio. L'aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991 si applica sia ai partecipi dell'associazione mafiosa, per i reati-fine commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p., sia a coloro che, pur non facendone parte, abbiano agito al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso. Il diniego delle attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivato sulla base di una valutazione complessiva della gravità del fatto e della capacità a delinquere del reo, senza incorrere in vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI;

2) AN. DO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/12/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. BARBARISI MAURIZIO;

udito il P.G. in persona del Dr. Ciampoli Luigi, che conclude chiedendo che la Corte, in accoglimento del ricorso della P.C. Presidenza del Consiglio …

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