L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo, che determinano un aumento di superficie e volume abitabile in un immobile, è legittimo ai sensi dell'art. 33 del D.P.R. n. 380/2001, in quanto tali opere rientrano nell'ipotesi di ristrutturazione edilizia di cui all'art. 10, comma 1, dello stesso decreto, e non costituiscono mera difformità, totale o parziale, dai titoli edilizi rilasciati. L'ordine di demolizione non deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento, in conformità all'orientamento giurisprudenziale consolidato. Tuttavia, l'applicazione della sanzione pecuniaria prevista dall'art. 37 del D.P.R. n. 380/2001 è illegittima, in quanto tale disposizione riguarda ipotesi diverse da quella in esame. Inoltre, l'inottemperanza all'ordine di demolizione non determina l'acquisizione dell'opera abusiva al patrimonio comunale, ma legittima soltanto l'esecuzione d'ufficio della demolizione, in quanto l'intervento realizzato rientra nell'ipotesi di ristrutturazione edilizia e non di nuova costruzione. Il diniego del permesso di costruire in sanatoria è invece legittimo, in quanto le opere abusive hanno determinato un aumento di volume non consentito dalle disposizioni urbanistiche vigenti, e la realizzazione di un controsoffitto non è idonea a eliminare tale abuso.