Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 19943 del 20 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:19943PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in tema di concordato in appello, ritiene ammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza emessa ex art. 599-bis c.p.p. solo per motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta e al contenuto difforme della pronuncia del giudice, mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. e a vizi attinenti alla determinazione della pena che non si siano tradotti nell'illegalità della sanzione inflitta, in quanto non rientrante nei limiti edittali ovvero diversa da quella prevista dalla legge. Il giudice di legittimità, pertanto, dichiara inammissibile il ricorso proposto per motivi non consentiti, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende, in ragione dei profili di colpa ravvisabili nella sua determinazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Relatore

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA
Sul ricorso proposto da:
Bu.Ma., nato a Torino l'(omissis);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Torino in data 19/12/2023;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione della ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'impugnata sentenza la Corte d'Appello di Torino, in accoglimento del concordato sulla pena proposto dalle parti, riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva, rideterminava in mesi quattro di reclusione ed euro 133,33 di multa la pena inflitta a Bu.Ma. per il reato di truffa…

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