Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19628 del 18 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19628PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui, anche se di modesto valore economico, può integrare il reato di danneggiamento aggravato qualora sia commesso con l'intento di costringere la persona offesa a non sporgere denuncia per un precedente reato subito, in quanto tale condotta rivela una particolare pericolosità sociale dell'agente, il quale, consapevole della propria responsabilità, cerca di evitare le conseguenze penali attraverso l'uso della violenza e delle minacce. In tali casi, il giudice non può riconoscere l'attenuante della lieve entità del danno, in quanto il disvalore della condotta non si esaurisce nel mero danno materiale, ma risiede nell'abuso della forza per condizionare il libero esercizio del diritto di querela. La valutazione della gravità del fatto deve pertanto tenere conto non solo dell'entità del danno, ma anche della finalità perseguita dall'agente e della sua pericolosità sociale, desumibile dai precedenti penali e dallo stato di tossicodipendenza, elementi che denotano una personalità incline alla commissione di reati contro la persona e la proprietà. In definitiva, il principio di diritto affermato è che il reato di danneggiamento aggravato, commesso al fine di impedire la denuncia di un precedente reato, non può essere ritenuto di lieve entità, in quanto la condotta rivela una particolare pericolosità sociale dell'agente, a prescindere dall'entità del danno materiale arrecato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - rel. Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1770/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 01/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIETRO DUBOLINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

- Che con l'impugnata sentenza f…

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