Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 218 del 2013

ECLI:IT:TARVEN:2013:218SENT

Massima

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La motivazione del provvedimento amministrativo di diniego di condono edilizio deve essere adeguata e puntuale, indicando in modo specifico le ragioni di fatto e di diritto che giustificano il rigetto della domanda di sanatoria, senza limitarsi a generiche affermazioni di incompatibilità con gli interessi protetti o con la destinazione urbanistica dell'area. L'amministrazione è tenuta a motivare in modo esaustivo circa la concreta incompatibilità del manufatto con i valori paesaggistici o urbanistici tutelati, evitando una generica insanabilità delle opere. Il diniego non può essere fondato su motivi diversi da quelli tassativamente previsti dalla legge, come l'inserimento in area soggetta a piano di lottizzazione, in quanto ciò contrasterebbe con il disposto dell'art. 33 della legge n. 47/1985 che elenca in modo esaustivo le opere non condonabili.

Sentenza completa

N. 01134/1997
REG.RIC.

N. 00218/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01134/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1134 del 1997, proposto da:
Sacco Sonador Roberto, rappresentato e difeso dagli avv. Flavio De Zorzi e Domenico Sagui, domiciliati, ex art. 25 c.p.a., presso la segreteria del T.A.R.;

contro

Comune di Comelico Superiore, in persona del Sindaco pro tempore; non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del provvedimento comunale del 7 febbraio 1997 n. 883 di diniego di condono edilizio.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 31 gennaio 2013 il do…

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