Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46707 del 21 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:46707PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura anche quando è la stessa persona offesa a offrire spontaneamente una somma di denaro all'autore del furto per ottenere la restituzione del bene sottratto, in quanto tale comportamento è determinato dalla minaccia implicita della perdita definitiva del bene. Infatti, la condotta estorsiva non richiede necessariamente una minaccia esplicita, essendo sufficiente che la vittima subisca gli effetti di una minaccia implicita, quale quella della mancata restituzione del bene in assenza del pagamento richiesto. Pertanto, il criterio distintivo tra il delitto di estorsione mediante minaccia e quello di truffa cd. vessatoria consiste nel diverso atteggiarsi del pericolo prospettato: mentre nella truffa il danno viene prospettato come possibile ed eventuale e mai proveniente direttamente o indirettamente dall'agente, nell'estorsione viene prospettata l'esistenza di un pericolo reale di un accadimento il cui verificarsi è attribuibile, direttamente o indirettamente, all'agente ed è tale da non indurre la persona offesa in errore, ma, piuttosto, nell'alternativa ineluttabile di subire lo spossessamento voluto dall'agente o di incorrere nel danno minacciato. Inoltre, il delitto di ricettazione, essendo reato istantaneo, si consuma non oltre i primi giorni successivi al fatto, con la conseguenza che, in assenza di cause di sospensione della prescrizione, il reato può essere dichiarato estinto per prescrizione in una fase successiva del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/05/2022 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI ARIOLLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito il difensore;
L'avvocato (OMISSIS) in difesa di (OMISSIS) insiste per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN…

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