Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44106 del 27 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:44106PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini della valutazione della prova in un procedimento penale per associazione di tipo mafioso, quando il fatto contestato è successivo a un precedente procedimento archiviato per lo stesso reato, il giudice deve esaminare criticamente le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le altre prove acquisite, verificandone la capacità dimostrativa specifica in relazione alla condotta associativa oggetto del nuovo procedimento, senza limitarsi a richiamare o riprodurre le valutazioni compiute nel precedente procedimento archiviato. Il giudice deve inoltre motivare adeguatamente in ordine alle deduzioni difensive che prospettano elementi incompatibili con l'attribuzione all'imputato del ruolo di associato, anche quando tali deduzioni si basano su massime di esperienza e argomenti logici desumibili dalla condotta di vita dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

ME. Gi. , nato il (OMESSO) a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 20.6.2006 della Corte d'appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal consigliere Dott. DI TOMASSI M. Stefania;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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