Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1488 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:1488SENT

Massima

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Il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo, indipendentemente dalla fondatezza delle censure originariamente dedotte. Il principio di economia processuale impone al giudice di prendere atto della rinuncia all'azione e di dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito delle questioni sostanziali. Ciò in quanto il processo amministrativo è finalizzato alla tutela di un interesse concreto ed attuale del ricorrente, che viene meno con la sopravvenuta carenza di interesse. Il giudice, pertanto, non può pronunciarsi nel merito di una controversia divenuta priva di scopo, dovendo limitarsi a prendere atto del venir meno dell'interesse originario che aveva legittimato l'instaurazione del giudizio. La compensazione delle spese di lite rappresenta la naturale conseguenza della dichiarazione di improcedibilità, in assenza di una soccombenza integrale di una delle parti.

Sentenza completa

N. 01425/2010
REG.RIC.

N. 01488/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01425/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1425 del 2010, proposto da:
Marino Costruzioni Srl, rappresentato e difeso dall'avv. Riccardo Barberis, con domicilio eletto presso Mauro Mocchi in Milano, via F. Sforza, 19

contro

Comune di Milano, rappresentato e difeso dagli avv. Maria Rita Surano, Maria Teresa Maffey, Danilo Parvopasso, domiciliata in Milano, via Andreani 10;

nei confronti di

Tecnoscavi di Vaccari Filippo & Azzini Stefano Snc;

per l'annullamento

del provvedimento del Comune di Milano con cui il Comune ha disposto l'esclusione della Impresa ricorrente dalla gara di appalto per l'…

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