Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5970 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:5970SENT

Massima

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L'esercizio del potere repressivo degli abusi edilizi costituisce attività doverosa e vincolata dell'amministrazione, con la conseguenza che i relativi provvedimenti, tra cui l'ordinanza di demolizione, non richiedono la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della L. n. 241/1990, non essendovi spazio per momenti partecipativi del destinatario dell'atto. Ciò in quanto l'ordine di demolizione conseguente all'accertamento della natura abusiva delle opere realizzate, al pari degli altri provvedimenti sanzionatori edilizi, va emanato senza indugio, trattandosi di una misura punitiva conseguente all'accertamento dell'inosservanza di disposizioni urbanistiche. Il relativo procedimento - avente carattere vincolato e rigidamente tipizzato dal legislatore - si ricollega ad un preciso presupposto di fatto, cioè l'abuso, di cui peraltro l'interessato non può non essere a conoscenza, per il collegamento giuridico, in termini di diritto domenicale o di situazione possessoria che sussiste riguardo ai beni coinvolti. Pertanto, l'amministrazione comunale, una volta accertata la natura abusiva delle opere realizzate, anche in assenza del previo annullamento in autotutela della denuncia di inizio attività (DIA) presentata dal privato, può legittimamente adottare il provvedimento di demolizione, senza che ciò comporti alcuna violazione del giusto procedimento o del contraddittorio. Ciò in quanto la DIA, anche dopo il decorso del termine di 30 giorni entro il quale il Comune può intervenire, non si trasforma mai in un atto amministrativo, ma rimane pur sempre un atto con cui il privato è messo in grado di soddisfare da solo il proprio interesse, unicamente per il tramite di una sua dichiarazione a cui l'ordinamento ricollega un effetto predeterminato. Inoltre, gli interventi abusivi (perché privi del prescritto titolo abilitativo) realizzati su manufatti abusivi (perché privi del prescritto titolo abilitativo, sebbene sia pendente una istanza di sanatoria e fino a quando la sanatoria non sia concessa), anche se oggettivamente rientrano nella categoria della manutenzione, del restauro o risanamento conservativo o della ristrutturazione, sono illeciti al pari dell'opera alla quale si riferiscono. Pertanto, in presenza di opere realizzate in difformità rispetto a quanto dichiarato nella DIA, l'amministrazione può legittimamente irrogare la sanzione demolitoria, senza che sia necessario il previo annullamento in autotutela della DIA stessa.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/12/2017

N. 05970/2017 REG.PROV.COLL.

N. 06401/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6401 del 2014, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall’Avv. ((omissis)) ed, agli effetti del presente giudizio, domiciliata presso la Segreteria del T.A.R. Campania in Napoli, alla P. zza Municipio, n. 64;

contro

COMUNE DI POMPEI, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)), presso lo studio del quale elettivamente domicilia in Napoli, al V. le A. Gramsci, n. 19;

per l’annullamento, previa sospensione

dell’ordinanza n. 267 PROT. 22086 dell’1.8.2014, emessa dal Dirigente del Comune di Pompei (NA), notificata alla ricorrente in data 4.…

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