Il Verwaltungsgericht Autonome Sektion für die Provinz Bozen, con la presente sentenza, ha stabilito che: 1. La mancata adozione di un provvedimento espresso da parte della Pubblica Amministrazione entro il termine di 60 giorni previsto dall'art. 69 della legge provinciale n. 13/1997, non comporta automaticamente l'accoglimento tacito della domanda di permesso di costruire. È necessario che la domanda sia completa sotto il profilo documentale e che il progetto sia conforme alle norme urbanistiche ed edilizie. 2. La determinazione della cubatura edilizia esistente, ai fini del calcolo della volumetria ammissibile per il nuovo intervento, deve avvenire secondo i criteri stabiliti dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore comunale, senza che possano essere considerati volumi interrati o comunque non computabili ai fini urbanistici. 3. Le modifiche artificiali del terreno, realizzate al solo scopo di ridurre la cubatura urbanistica computabile per il nuovo edificio, sono illegittime in quanto elusive delle norme edilizie e urbanistiche. 4. Ai fini del rilascio del permesso di costruire, è necessario che il progetto sia compatibile con le prescrizioni del piano di zonizzazione del rischio idrogeologico e che sia acquisita l'autorizzazione paesaggistica, ove prevista. La sentenza, pertanto, afferma principi giuridici fondamentali in materia di edilizia e urbanistica, relativi ai presupposti per il silenzio-assenso, al computo della volumetria esistente, alle modifiche artificiali del terreno e alla necessità di conformità a strumenti di pianificazione e autorizzazioni paesaggistiche.