Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 479 c.p.) è estinto per intervenuta prescrizione, quando il termine massimo di prescrizione di sette anni e sei mesi, applicabile in ossequio alla disciplina più favorevole sopravvenuta, decorre dalla data di commissione del reato, tenendo conto di eventuali periodi di sospensione, senza che sia necessario considerare la data di trascrizione dell'atto di vendita quale dies a quo. Ciò non impedisce tuttavia la configurabilità del reato di ricettazione (art. 648 c.p.), in quanto la mancata presentazione della querela per il reato presupposto di truffa (art. 640 c.p.) non esclude la punibilità per il reato di ricettazione, in virtù dell'espressa disciplina di cui all'art. 648, comma 3, c.p. I rilievi della Corte di appello sulla configurabilità della ricettazione, essendo esaurienti, logici e non contraddittori, sono insindacabili in sede di legittimità, non potendo essere superati dalle generiche contestazioni del ricorrente.