Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5323 del 11 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5323PEN

Massima

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La misura della custodia cautelare in carcere deve essere applicata senza necessità di accertare le esigenze cautelari, quando ricorrano gravi indizi di colpevolezza per uno dei reati indicati dall'articolo 275 c.p.p., comma 3, tra i quali sono compresi i delitti aggravati ai sensi del Decreto Legge n. 152 del 1991, articolo 7. In tali casi, il giudice di merito ha solo l'obbligo di dare atto dell'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione. Le dichiarazioni della persona offesa, se sottoposte a un positivo vaglio di attendibilità, possono costituire fonte di prova autonoma, senza necessità di riscontri esterni ai sensi dell'articolo 192 c.p.p., comma 4, anche quando non trovino conferma nelle propalazioni dei collaboranti, purché il quadro indiziario complessivo risulti comunque grave e preciso. Il giudice di merito è tenuto a fornire adeguata motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza che possa incidere sulla legittimità del provvedimento l'eventuale riferimento improprio alla posizione di un concorrente invece che a quella dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. LU. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6522/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 06/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

sentito per il ricorrente l'avv. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

FATTO

Co…

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