La risoluzione del contratto di appalto pubblico per grave inadempimento dell'appaltatore, disposta dalla stazione appaltante ai sensi dell'art. 136 del d.lgs. n. 163/2006, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, il quale è competente a verificare la conformità alla normativa positiva delle regole attraverso cui le parti hanno disciplinato i loro contrapposti interessi e delle relative condotte attuative, anche quando la determinazione della pubblica amministrazione sia rivestita dalla forma dell'atto amministrativo. Ciò in quanto la risoluzione del contratto e il contestuale ordine di proseguire nell'espletamento del servizio fino all'individuazione del nuovo gestore, adottati dalla stazione appaltante in considerazione dell'inesistenza di ulteriori concorrenti graduati nell'originaria procedura di gara e della necessità di assicurare la continuità di un servizio pubblico essenziale, configurano un'unica disposizione che, pur essendo formalmente espressa attraverso un atto amministrativo, incide sulla regolamentazione del rapporto contrattuale tra le parti e, pertanto, rientra nella cognizione del giudice ordinario.