Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11165 del 7 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:11165PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti, è tenuto a valutare la sussistenza di cause di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p. soltanto se tali cause preesistano alla richiesta di applicazione della pena concordata e siano desumibili dagli atti del procedimento. Non è consentito all'imputato, dopo l'intervenuto e ratificato accordo, proporre questioni in ordine alla mancata applicazione dell'art. 129 c.p.p. senza precisare per quali specifiche ragioni detta disposizione avrebbe dovuto essere applicata nel momento del giudizio. Il vizio totale o parziale di mente, quale causa di non punibilità, deve essere presente al momento della commissione del reato e, in mancanza di una certificazione medica in tal senso, il giudice non può pronunciare un proscioglimento per tale motivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. IANNELLO Emilio - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 122/2013 del GUP del Tribunale di Bolzano del 12.03.2013;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita in UDIENZA camerale del 12 dicembre 2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. D'ISA CLAUDIO;

Lette le richieste del Procuratore Generale nella persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'annullamento dell'impugnata sentenza.

RITENUTO IN FATTO E DIRITTO

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