Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9339 del 5 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9339PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che abusa della propria funzione per commettere reati, anche in concorso con organizzazioni criminali, non può essere automaticamente sottoposto a custodia cautelare in carcere, dovendo il giudice valutare concretamente la sussistenza delle esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura, tenendo conto di elementi quali il venir meno dello status di pubblico ufficiale, l'assenza di contatti con ambienti criminali, il decorso del tempo dalla commissione dei reati, le condizioni di salute e i rischi per l'incolumità personale dell'indagato. La doppia presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. non esclude che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte anche mediante misure meno afflittive della custodia in carcere, ove il giudice motivi adeguatamente l'attualità e concretezza del pericolo di reiterazione del reato, senza basarsi su meri elementi congetturali o astratti, ma su dati di fatto oggettivi e indicativi delle inclinazioni comportamentali e della personalità dell'indagato. Il giudice deve inoltre valutare attentamente le condizioni di salute dell'indagato e l'impossibilità di assicurarne un'adeguata tutela nell'ambito carcerario, nonché il decorso del tempo dalla commissione dei reati, in quanto elementi idonei a incidere sull'attualità delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Relatore

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sa.Ro. nato a N il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 5 ottobre 2023 del Trib. Libertà di Catania
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette/sentite le conclusioni del ((omissis)). Gen., riportandosi alle conclusioni già depositate, chiede il rigetto del ricorso;
udito il difensore.
L'avvocato Li. Sa., al termine del proprio intervento, insiste nell'accoglimento del ricorso.
L'avvocato Co. Fr. Ca., al termine del proprio intervento, insiste nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Sa.Ro. rico…

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