Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44404 del 22 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44404PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) è integrato dalla reiterazione di condotte di minaccia o molestia, anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici, che ingenerino nella vittima un fondato timore per la propria incolumità, modificandone le abitudini di vita. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, consistente nella volontà di porre in essere tali condotte con la consapevolezza della loro idoneità a produrre gli eventi descritti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessaria la rappresentazione anticipata del risultato finale. La ripresa dei rapporti tra l'autore e la vittima non esclude la sussistenza del reato, essendo sufficiente che la condotta persecutoria abbia ingenerato nella vittima uno stato di ansia e timore, inducendola a modificare le proprie abitudini di vita al fine di evitare l'autore. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, può considerare anche condotte antecedenti al periodo contestato, purché siano funzionali a dimostrare la reiterazione e la natura persecutoria del comportamento, senza che ciò integri un vizio di correlazione tra accusa e sentenza. Il trattamento sanzionatorio, individuato nel minimo edittale con contenuti aumenti per le aggravanti, è congruo e proporzionato alla gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Tere - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2021 della CORTE di APPELLO di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Maria Teresa BELMONTE;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale, LIGNOLA Ferdinando, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Trento ha conferma…

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