Il cambio di destinazione d'uso da categoria turistico-ricettiva a categoria abitativa, in assenza di permesso di costruire o denuncia di inizio attività, è sanzionato con l'ingiunzione di demolizione o riduzione in pristino dell'originaria destinazione, ai sensi dell'art. 16, comma 1, della legge regionale n. 15/2008, a prescindere dalla circostanza che il mutamento sia imputabile al proprietario o al suo dante causa. L'accatastamento dell'unità immobiliare come residenziale rileva solo sul piano fiscale, senza incidere sulla destinazione urbanistica. Inoltre, affinché possa correttamente parlarsi di struttura ricettiva alberghiera, è necessaria la prova della gestione unitaria dell'intero immobile, della sua apertura al pubblico e della fornitura di alloggio e servizi accessori, ai sensi dell'art. 23 della legge regionale n. 13/2007, circostanze che nel caso di specie non risultano dimostrate. Pertanto, il provvedimento di ingiunzione di demolizione è legittimo, in quanto il cambio di destinazione d'uso è avvenuto in assenza dei presupposti di legge, e il ricorso deve essere respinto, con condanna del ricorrente alle spese di giudizio.