Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34644 del 9 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34644PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo esaustivo e dialettico, esaminando e confutando puntualmente gli elementi di segno contrario prospettati dalla difesa, senza limitarsi a una mera enunciazione degli indizi a carico dell'indagato. La motivazione deve rendere conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali sono stati ritenuti non rilevanti gli elementi dedotti dalla difesa a sostegno di una diversa ricostruzione del fatto o di una causa di giustificazione, come la legittima difesa. Il mancato esame e la mancata confutazione di tali elementi integrano un vizio di motivazione che comporta l'annullamento del provvedimento cautelare e il rinvio per un nuovo esame, nel quale il giudice dovrà adeguatamente motivare la propria valutazione del quadro indiziario, in conformità al principio di cui all'art. 292, comma 2, lett. c-bis), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 13 dicembre 2012 del Tribunale del riesame di L'Aquila n. 562/2012;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

sentite le conclusioni del Pubblico Ministero presso questa Corte, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugna…

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