Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19072 del 9 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19072PEN

Massima

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Il diritto di critica non può essere invocato per giustificare affermazioni offensive e denigratorie della reputazione altrui, anche in relazione all'esercizio di un'attività professionale. La critica, per essere lecita, deve limitarsi a contestare specifici aspetti censurabili dell'operato professionale, senza attribuire all'altra persona qualità morali negative e spregevoli, come la "assoluta mancanza di onestà". Il giudizio sulla condotta professionale, anche se ritenuta negligente, non legittima l'uso di espressioni offensive e diffamatorie sulla figura morale dell'altro soggetto, le quali esulano dai limiti del diritto di critica e integrano il reato di ingiuria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IM. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/11/2006 TRIBUNALE di CHIAVARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CONSOLO Santi che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con l'impugnata sentenza e' stata confermata la dichiarazione di colpevol…

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