Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28199 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28199PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore la persona offesa, facendole compiere un atto di disposizione patrimoniale dannoso per sé e vantaggioso per l'agente. Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche, il giudice di merito può valutare anche un solo elemento, come i precedenti penali dell'imputato, che attiene alla personalità del colpevole o all'entità del reato e alle modalità di esecuzione dello stesso, senza essere tenuto a esaminare ogni singola deduzione difensiva. Inoltre, quando la pena inflitta è prossima ai minimi edittali, non è necessaria una specifica motivazione sulla sua determinazione, rientrando tale scelta nell'ampio potere discrezionale del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Bi. Ro. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione 3 penale, in data 12.11.2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

osserva:

MOTIVI DELLA D…

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