Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9681 del 5 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9681PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa, anche se non costituita parte civile, possono essere assunte come fonte di prova, purché siano valutate con opportuna cautela e sottoposte ad un'indagine accurata circa i profili di attendibilità oggettivi e soggettivi. Il giudice ha l'obbligo di illustrare l'iter logico seguito nella valutazione di tali risultanze, motivando adeguatamente la propria decisione in ordine all'insussistenza degli elementi costitutivi del reato contestato. La mancanza di tale motivazione configura una violazione dell'articolo 192 del codice di procedura penale e determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame. La valutazione delle dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di costituzione di parte civile, deve essere effettuata con particolare attenzione, verificandone l'attendibilità sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo. Il giudice è tenuto a illustrare in modo chiaro e dettagliato il percorso logico-argomentativo seguito nell'analisi delle risultanze probatorie, motivando adeguatamente la propria decisione in ordine all'insussistenza degli elementi costitutivi del reato contestato. L'omissione di tale motivazione integra una violazione dell'articolo 192 del codice di procedura penale e comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame da parte del giudice competente. La Corte di Cassazione, nel caso di specie, ha rilevato che il giudice di merito si è limitato a riportare brani delle dichiarazioni della persona offesa e dell'imputato, senza illustrare l'iter logico seguito nella valutazione di tali risultanze probatorie e nella decisione di ritenere insussistente il reato contestato. Tale carenza motivazionale, in violazione dell'articolo 192 c.p.p., determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame da parte del giudice competente, il quale dovrà procedere ad un'attenta e puntuale valutazione delle prove, motivando adeguatamente la propria decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CHIAVARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 11/2013 GIUDICE DI PACE di RAPALLO, del 05/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

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