Il rifiuto di fornire le proprie generalità a un pubblico ufficiale che ne faccia legittima richiesta nell'esercizio delle sue funzioni, anche se motivato da una protesta o contestazione della condotta del pubblico ufficiale, integra il reato di rifiuto di fornire le proprie generalità di cui all'art. 651 c.p. Ciò in quanto la legittimità della richiesta del pubblico ufficiale non dipende dalla motivazione soggettiva del richiedente, ma dall'oggettiva finalità di tutela dell'ordine pubblico e del regolare svolgimento delle funzioni pubbliche. Il reato si perfeziona con il semplice rifiuto di fornire le proprie generalità, a prescindere dal fatto che le stesse siano successivamente comunicate o che il pubblico ufficiale abbia comunque modo di identificare l'autore della condotta. Pertanto, il cittadino è tenuto a fornire le proprie generalità al pubblico ufficiale che ne faccia legittima richiesta nell'esercizio delle sue funzioni, anche qualora ritenga di avere ragioni per contestare o protestare contro il comportamento del pubblico ufficiale, non essendo ammessa alcuna forma di resistenza o rifiuto, salvo il successivo esercizio dei rimedi giurisdizionali previsti dall'ordinamento.