Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 17884 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:17884SENT

Massima

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L'amministrazione è tenuta a riscontrare con un provvedimento espresso le istanze dei terzi interessati che sollecitino l'esercizio dei poteri inibitori e conformativi in relazione ad attività edilizie avviate mediante segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), anche ove l'amministrazione abbia già effettuato accertamenti interni o trasmesso comunicazioni ad altri uffici, in quanto l'art. 19, comma 6-ter, della legge n. 241 del 1990 impone all'amministrazione di formalizzare in un atto avente natura provvedimentale le proprie valutazioni sulla legittimità o meno del manufatto oggetto di contestazione, al fine di consentire ai terzi interessati la giustiziabilità dell'illegittimo silenzio serbato dall'amministrazione. Pertanto, l'amministrazione non può esimersi dall'adottare un provvedimento espresso, impugnabile dai terzi, che contenga la valutazione definitiva circa la conformità del manufatto realizzato alle normative applicabili, essendo tale obbligo coerente con la ratio dell'art. 19, comma 6-ter, della legge n. 241 del 1990, il quale, nell'escludere la diretta impugnabilità della SCIA ad opera dei terzi, mira comunque a fornire a questi ultimi uno strumento di tutela alternativa. Il mancato riscontro dell'istanza del terzo interessato, anche ove l'amministrazione abbia già effettuato accertamenti interni, integra un'illegittima inerzia, suscettibile di essere rimossa mediante l'esercizio del potere sostitutivo del giudice amministrativo, il quale può nominare un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento espresso.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/11/2023

N. 17884/2023 REG.PROV.COLL.

N. 10438/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10438 del 2023, proposto da
((omissis)) con domicilio digitale presso gli indirizzi di posta elettronica certificata, come risultanti dai registri di giustizia, degli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) che lo rappresentano e difendono nel presente giudizio

contro

- ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco p.t., con domicilio digitale presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, come risultante dai registri di giustizia, dell’avvocata ((omissis)) che la rappresenta e difende nel presente giudizio;
- MINISTERO DELLA CULTURA, in persona del Ministro p.t., con domicilio digitale presso l’indirizzo di…

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