Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30384 del 14 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30384PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può sindacare l'intrinseca attendibilità dei risultati dell'interpretazione delle prove e dell'analisi ricostruttiva dei fatti operata dal giudice di merito, purché questa sia logica e rispettosa dei canoni legali di valutazione. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa e nell'applicare correttamente i criteri di cui all'art. 133 c.p. per la determinazione della pena, ha motivato in modo esaustivo e congruo, senza incorrere in vizi logici o di diritto tali da giustificare l'annullamento della sentenza. Il ricorso per cassazione non può pertanto essere accolto, essendo le argomentazioni difensive meramente rivolte a una diversa valutazione del merito, non consentita in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3181/2011 CORTE APPELLO di ANCONA, del 16/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ricorre per Cassazione, a mezzo del …

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