Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello, afferma che i motivi di impugnazione sono manifestamente infondati in quanto: 1) I primi, terzo, quarto e quinto motivo di ricorso si riferiscono a questioni e circostanze chiaramente estranee al processo a carico dell'imputato, come dimostrato dall'assenza di qualsiasi riferimento a tali elementi nella motivazione della sentenza impugnata. 2) Il secondo motivo di ricorso è generico e non si confronta in alcun modo con la precisa e argomentata motivazione della sentenza di appello circa il mancato accoglimento delle censure svolte con l'impugnazione. 3) Ogni questione relativa alla prescrizione risulta irrilevante ai fini della declaratoria di inammissibilità del ricorso. Pertanto, il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in applicazione dell'art. 616 c.p.p., in quanto l'inammissibilità è riconducibile a colpa del ricorrente.