Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28688 del 18 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28688PEN

Massima

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Il termine perentorio di trenta giorni previsto dall'art. 175, comma 2-bis, c.p.p. per la presentazione dell'istanza di restituzione nel termine per impugnare la sentenza di condanna decorre dalla data di notifica dell'ordine di esecuzione della sentenza stessa, in quanto tale atto è idoneo a portare il condannato a conoscenza dell'esistenza della pronuncia, indipendentemente dalla sua effettiva presenza al processo. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'inammissibilità dell'istanza, con conseguente preclusione della possibilità di impugnare la sentenza. Tale disciplina normativa risponde all'esigenza di assicurare la certezza e la stabilità dei provvedimenti giurisdizionali, garantendo al contempo il diritto di difesa del condannato, il quale può comunque far valere eventuali cause di rimessione in termini previste dalla legge. La ratio della previsione di un termine perentorio è quella di evitare che l'impugnazione possa essere proposta in modo indefinito nel tempo, compromettendo l'efficacia esecutiva della sentenza e la ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

sul ricorso proposto da:

1) BI. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/05/2006 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIORDANO UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Cedrangolo che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 23/5/06 la Corte di appello di Reggio Calabria ha dichiarato inammissibile l'istanza presentata il 17/2/06 nell'interesse di Bi. …

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