Il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca del sequestro preventivo non è impugnabile con ricorso per cassazione, ma con appello cautelare ai sensi dell'art. 322-bis c.p.p. Ciò in quanto il sequestro preventivo è un provvedimento cautelare, la cui revoca è disciplinata da un iter specifico previsto dall'art. 321 c.p.p., comma 3, che non contempla il ricorso immediato per cassazione, ma l'appello cautelare quale rimedio processuale avverso il rigetto della richiesta di revoca. Il giudice, nel valutare la richiesta di revoca, deve verificare la permanenza delle esigenze cautelari che hanno giustificato il sequestro, senza dover necessariamente procedere agli incombenti di cui all'art. 127 c.p.p. richiamati dall'art. 263 c.p.p., comma 5, in quanto la disciplina speciale del sequestro preventivo prevale su quella generale delle impugnazioni. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza che ha rigettato la richiesta di revoca del sequestro preventivo deve essere convertito in appello cautelare e trasmesso al tribunale competente ai sensi dell'art. 324 c.p.p., comma 5.