Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22402 del 24 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22402PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalla modalità della condotta tenuta in occasione del reato, dalla rapida successione delle azioni criminose realizzate, dalla violenza esercitata verso persone anziane e dalla commissione di ulteriori episodi delittuosi, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono la custodia in carcere la misura più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Venezia, in data 28.11.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott.ssa Maria Giuseppina Fodaroni, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 23-24.10.2012, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Verona rig…

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