Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38374 del 18 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38374PEN

Massima

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Il reato di lesione volontaria si configura quando l'azione dell'agente cagiona una malattia nel corpo o nella mente della persona offesa, a prescindere dalla gravità delle conseguenze. Tuttavia, qualora sia intervenuta la prescrizione del reato, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione dello stesso, senza poter procedere a un eventuale annullamento con rinvio finalizzato a una nuova valutazione della sussistenza del presupposto oggettivo della malattia, in quanto la declaratoria di prescrizione prevale su ogni altra considerazione. Ciò in quanto, in presenza di una causa estintiva del reato, il proscioglimento nel merito può essere privilegiato solo quando l'insussistenza del fatto, la sua irrilevanza penale o l'estraneità dell'imputato alla sua commissione si staglino in modo incontrovertibile sulla base degli elementi e delle valutazioni posti a fondamento della sentenza impugnata, circostanza che non ricorre nel giudizio di cassazione, ove il controllo sul provvedimento impugnato incontra i limiti della deducibilità del vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 22/06/2010 della Corte di appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 22 giugno 2010 la Corte d'…

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