Il provvedimento di annullamento di una concessione edilizia, adottato ai sensi dell'art. 2, comma 8, della L.R. n. 17/2004, deve essere adeguatamente motivato, indicando con chiarezza i requisiti assenti che impediscono il rilascio della concessione e che costituiscono il presupposto legale per il ricorso all'annullamento o alla revoca d'ufficio. In mancanza di una siffatta motivazione, il provvedimento di annullamento è illegittimo e, di conseguenza, anche l'eventuale successivo ordine di demolizione è viziato da illegittimità derivata. Infatti, le eventuali delucidazioni motivazionali fornite solo in sede processuale non possono sanare le carenze motivazionali del provvedimento originario. Il giudice amministrativo, in tali casi, è tenuto ad annullare i provvedimenti impugnati, condannando l'amministrazione al pagamento delle spese processuali.