Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11893 del 26 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11893PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita, anche di fatto, consapevolmente e con dolo, sottrae o distrae beni sociali, in pregiudizio delle ragioni dei creditori, senza che rilevi l'effettivo pagamento anche parziale del prezzo di acquisto, atteso che l'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza dello stato di dissesto e dall'intento di arrecare danno ai creditori, non essendo necessaria la prova di un effettivo depauperamento patrimoniale. Pertanto, la qualifica di amministratore di fatto, che comporta la responsabilità penale per il reato di bancarotta, sussiste in capo a chi, pur senza formale investitura, eserciti in modo continuativo e significativo i poteri inerenti alla gestione della società, anche attraverso la partecipazione ad atti di straordinaria amministrazione, come la vendita di beni immobili, a prescindere dalla titolarità formale della carica. Inoltre, il diniego delle attenuanti generiche è adeguatamente motivato quando i giudici di merito abbiano considerato la gravità del fatto, la personalità dell'agente e le altre circostanze del caso concreto, senza che sia necessario un analitico esame di ciascuna delle circostanze soggettive ed oggettive rilevanti ai fini della concessione del beneficio. Infine, il rifiuto di disporre una nuova istruttoria dibattimentale, come la perizia grafica, è legittimo quando gli elementi di prova già acquisiti siano sufficienti a fondare il giudizio di colpevolezza, senza che sia necessaria l'integrazione probatoria richiesta, la cui ammissibilità è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ZA. An. , il 29.1.2009, nata a (OMESSO);

Avv. ((omissis)) ed ((omissis)), il 3.2.2009, difensori di PO. Ga. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Venezia del 30 settembre 2008;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata. Sentita la relazione del Consigliere Dott. BRUNO ((omissis));

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto l'i…

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