Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33114 del 23 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33114PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., è integrata dalla prova del coinvolgimento stabile e continuativo dell'imputato nelle attività criminose del sodalizio, anche attraverso il suo ruolo di intermediario in vicende estorsive e di turbativa d'asta, svolto in esecuzione delle direttive impartite dal capo dell'organizzazione e in stretto collegamento con altri membri della consorteria. Tale condotta partecipativa, che si estrinseca nell'apporto di un contributo funzionale al perseguimento degli scopi illeciti del gruppo, è penalmente rilevante a prescindere dalla qualificazione formale del rapporto dell'imputato con l'associazione, potendo integrare anche la fattispecie del concorso esterno, purché ricorrano i requisiti di stabilità e continuità del suo apporto. L'aggravante del metodo mafioso, di cui agli artt. 416-bis, comma 4, e 7 del d.l. n. 152 del 1991, conv. in l. n. 203 del 1991, è integrata dalla dimostrazione che le condotte delittuose siano state realizzate avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e omertà, a prescindere dalla prova di specifici atti di violenza o minaccia. Il giudizio di commisurazione della pena, effettuato in applicazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p., è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato, anche in relazione alla scelta di riconoscere o meno le circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2018 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
udito, per l'imputato, l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza…

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