Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17062 del 17 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17062PEN

Massima

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Il reato di diffamazione si configura solo quando le espressioni offensive sono effettivamente percepite da almeno due persone, oltre all'eventuale concorrente nel reato, non essendo sufficiente la mera possibilità di percezione da parte di terzi. La comunicazione indiretta dell'espressione diffamatoria, ovvero quando questa è rivolta intenzionalmente ad una persona affinché la comunichi ad altre, o quando ne è accettata come inevitabile o solo probabile la successiva conoscenza da parte di terzi, integra comunque il reato di diffamazione. Tuttavia, la diffamazione è reato di danno e non di pericolo, pertanto è necessario che il bene giuridico tutelato, ovvero l'onore e la reputazione della persona offesa, sia effettivamente leso dalla comunicazione, e non semplicemente messo in pericolo dalla sua potenziale diffusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 29/2012 TRIBUNALE di MESSINA, del 16/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, dr. Giuseppe Volpe, che ha chiesto l'annullamento della sentenza con rinvio al giu…

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